Una infografica spiega molto bene la Lotta per i Brevetti in corso

Thomson Reuters ha creato e pubblicato una infographic che rende particolarmente bene l’idea di chi fa causa a chi nella lotta per i brevetti.

Guardando l’immagine le prime cose che balzano agli occhi sono:

  • Apple fa causa a tutti e tutti fanno causa a Apple
  • Google non fa causa a nessuno, neanche a chi gli fa causa
  • tutti sono più o meno impegnati in qualche causa contro qualcun altro

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Questa infografica risale al 17 Agosto e da allora si sono aggiunte altre denunce. Quello che si capisce osservandola è che al momento si sta combattendo una battaglia molto seria per i diritti d’autore, ma stavolta non si tratta di grandi aziende contro gruppi di attivisti della libertà di download, ma di grandi aziende contro grandi aziende.

La verità è che la maggior parte di queste aziende producono tutti i loro prodotti quasi nelle stesse fabbriche. I dipartimenti distaccati all’estero di Ricerca e Sviluppo a volte coincidono. Molte di queste hanno venduto brevetti o licenze ad altre o da altre.

Finora le interconnessioni fra queste aziende erano fruttuose e redditizie per tutti, ma allora cosa è stato a rompere le uova nel paniere? Una sola risposta: Android.

Con il suo modello di distribuzione si è inserito nel mercato fra una derisione e l’altra del buon vecchio Steve ad oggi c’è chi lo attesta al 52% del mercato americano e percentuali più alte nel resto del mondo.

Tutto questo movimento ha fatto spaventare Apple che ha iniziato la sua campagna legale nell’estremo tentativo di riservarsi quelle fette di mercato che ogni giorno si vede scivolare sempre più dalle mani.

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Quanto a Google che non denuncia nessuno non è una grande novità. Il portfolio brevetti di Google, come si sa, è molto povero tanto da spingerla, fra gli altri motivi, ad acquistare Motorola. Inoltre i brevetti di Google sono per lo più software mentre le aziende considerate dalla infografica sono quasi tutte specializzate sull’hardware più che sul software.

La speranza è che questa bagarre finirà e le più grandi aziende di elettronica di consumo escano dai tribunali e continuino a fare quello che sanno fare meglio: innovare.

Via: Thomas Reuters

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