Le bizzarre avventure di JoJo – Diamond is Unbreakable: l’evoluzione artistica di Araki

Volume_36
Hirohiko Araki è sempre stato un grande fan della musica leggera occidentale, come ha già dimostrato nelle prime tre serie de “Le bizzarre avventure di JoJo” dando ai suoi personaggi nomi di artisti e gruppi musicali più o meno noti. Basta pensare alla famiglia Zeppeli, nome basato sui Led Zeppelin, agli Uomini del Pilastro Eisidisi, Kars e Whamoo, a Dio Brando e alla maggior parte dei personaggi delle prime tre serie.
Nella terza serie gli stand erano basati sulle carte degli arcani maggiori e sugli dei Egiziani, dalla quarta in poi Araki darà ai suoi stand nomi di gruppi musicali, di album o canzoni. È questa una piccola novità presente nella quarta serie de Le bizzarre avventure di JoJo, Diamond is Unbreakable.
Attenzione: il seguente articolo potrebbe presentare spoiler per le serie precedenti.

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La storia inizia con Jotaro che arriva in una cittadina giapponese, Morio-cho, per avvertire suo zio liceale Josuke Higashikata (uno dei figli illegittimi di Joseph Joestar), in possesso dello stand Crazy Diamond – capace di distruggere e ricomporre qualsiasi cosa a suo piacimento – di un pericolo che incombe sulla città: sono stati avvistati dei misteriosi artefatti, l’Arco e la Freccia, a Morio e rischiano di distruggere la quiete della piccola città. Questi artefatti vennero usati dalla vecchia Enya per donare il potente stand The World a Dio Brando: se una persona viene trafitta dalla freccia questa ottiene uno stand e subito dopo guarisce, se non riesce a sopportare il potere, invece, rischia la morte.
Josuke, Jotaro e un altro liceale non in possesso di uno stand, Koichi Hirose, vanno alla ricerca dei due artefatti e presto riescono a trovarli: sono nelle mani dei fratelli Nijimura. Si susseguono vari avvenimenti: Koichi viene colpito dalla freccia e, salvato da Crazy Diamon, sviluppa uno stand, Echoes – capace di imprimere suoni e parole su persone o cose, riproducendone gli effetti come se fossero, appunto, degli “echi”; Red Hot Chili Pepper – stand elettrico capace di trasformare in elettricità sé stesso e altri oggetti, muovendosi per i fili della corrente – ruba l’Arco e la Freccia; Okuyasu Nijimura, portatore di The Hand – stand capace di “cancellare” oggetti con la sua mano (incluso lo spazio circostante, potendo avvicinare determinate cose) – e Josuke diventano migliori amici; si scopre che i portatori di stand si attraggono come calamite e sono destinati tutti ad incontrarsi, ne compaiono infatti numerosi nella piccola Morio. Tra i più importanti troviamo Rohan Kishibe col suo Heaven’s Door che è capace di “aprire” la mente delle persone leggendone i ricordi e potendo aggiungere ordini o divieti a suo piacimento. Rohan è un mangaka molto famoso che esce poco di casa; egli entra presto in conflitto con Josuke – che odia – e stringe un buon rapporto con Koichi. Un giorno esce di casa per respirare un po’ d’aria fresca e finisce in una parte misteriosa di Morio: qui incontra Reimi Sugimoto, una fantasma. Reimi venne uccisa anni prima insieme al suo cane da un misterioso assassino; nella sera della sua morte, Rohan era presente ma grazie alla ragazza riuscì a salvarsi. Reimi non può allontanarsi da quella parte della città, che è come un passaggio per l’oltretomba (lei vede anime di persone appena morte passare per lì e andare nell’aldilà), e non riesce a riposare in pace perché è afflitta dal pensiero che il suo assassino è ancora in circolazione a seminare morte senza essere trovato, quindi chiede l’aiuto di Rohan per trovare il suo assassino. Rohan, Josuke e gli altri si metteranno alla ricerca dell’assassino di Reimi, il quale non è altro che Yoshikage Kira, un uomo dall’apparenza ordinaria, con un normale lavoro e una vita apparentemente normale, ma portatore di uno stand, Killer Queen, capace di rendere qualsiasi cosa una bomba e farla esplodere a suo piacimento. Kira però ha una passione segreta: far esplodere belle fanciulle e tenersi le loro mani.

Diamond is Unbreakable si differenzia molto dalle serie precedenti. Nonostante, a differenza delle altre serie, sia ambientato in un unico luogo, gli avvenimenti sono molti e dinamici. La storia inizia lentamente, ma prende una spinta progressiva, risultando sempre più scorrevole nonostante la lungezza – 175 capitoli suddivisi in 18 volumi (edizione originale) e 12 volumi (ristampa italiana) – maggiore di quella di Stardust Crusaders e Phantom Blood, i quali invece risultano molto pesanti in certi versi. È senza dubbio una serie ottima e innovativa, riuscendo a costruire una trama e delle sotto-trame fantastiche nonostante il piccolo ambiente rurale in cui è ambientata, che non risulterà limitativo.

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I personaggi sono davvero tanti, e seppur tutti con elevate potenzialità molti vengono trascurati e poco approfonditi. Un personaggio davvero ottimo e anticonvenzionale è Yoshikage Kira, l’antagonista. Anticonvenzionale perché, a differenza dei nemici classici, lui non vuole conquistare il mondo o cose così: lui vuole dare essere notato il meno possibile e vivere la sua vita tranquilla, come se fosse una persona ordinaria, nonostante sia ovviamente uno squilibrato a causa delle sue azioni macabre, dovute a una passione ancora più insana.
Gli stand diventano molto più complessi, acquistando più forme o più poteri ciascuno, come le tre forme dell’Echoes di Koichi o i due poteri addizionali di Killer Queen, “Sheer Heart Attack” e “Another One Bites The Dust” e gli scontri diventano sempre più ragionati e tattici.
L’ambientazione della piccola cittadina rurale riesce a creare un’atmosfera unica e perfetta per la situazione, facendoci immergere incredibilmente nella storia, come se tutto accadesse nella nostra città.

Araki inizia a sviluppare il suo stile originale con volumi meno spigolosi e più delicati,  è un manga in continua evoluzione stilistica, in quanto inizia con lo stile “classico” delle serie precedenti e verso metà serie si trasforma nel suo caratteristico stile raffinato, che continuerà ad evolversi anche nelle serie successive.

È un’opera poco ripetitiva e che nonostante i suoi difetti riesce ad incollarti alle pagine per ore e ore, senza annoiarti; una serie che deve essere letta e gustata, tra scontri epici e colpi di scena.
Diamond is Unbreakable attualmente non ha ricevuto trasposizioni animate.
Curiosità: Araki è solito di dare un “piccolo” tributo allo storico gruppo rock britannico Queen, in quanto gli stand con i nomi delle loro canzoni o dei loro album sono estremamente forti.

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