Space Dandy: una comicità spaziale

Space_Dandy_promotional_image“Space Dandy è un dandy spaziale. Un cacciatore di alieni che vaga per la galassia, avventurandosi su pianeti sempre nuovi alla ricerca di forme di vita sconosciute. Queste sono le incredibili avventure di un gruppo di cacciatori di alieni.”

Questa è l’introduzione che precede ogni puntata di questo capolavoro dell’animazione giapponese, diretto da Shin’ichirō Watanabe, conosciuto principalmente per Cowboy Bebop e Samurai Champloo.

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Space Dandy è un cartone animato giapponese (anime) fantascientifico, che tratta delle bizzarre gesta di un equipaggio composto da tre tipi fuori dal comune: il protagonista Dandy, amante di tette, di belle ragazze e cliente abituale della tavola calda interstellare “Boobies”; l’aspirapolvere di bordo QT, un pezzo di ferraglia obsoleto; e Miao, un gatto alieno proveniente da Betelgeuse, grande scansafatiche, anch’egli cliente abituale di “Boobies”.
Il nostro trio sarà in continuo viaggio nello spazio profondo sull’Aloha Oealla ricerca di alieni sconosciuti da catturare per guadagnare qualcosa, ma alla fine combineranno tutt’altro, perdendo di vista il loro scopo iniziale.
Come ciliegina sulla torta, il nostro trio avrà inconsapevolmente alle calcagna un comandante dell’Impero Gogol, lo scimmiesco Dr. Gel, che tenterà in tutti i modi di catturare (per ragioni sconosciute) il nostro protagonista, fallendo miseramente ogni volta, per poi subire l’ira del suo superiore, il misterioso Ammiraglio Perry.

Space Dandy è molto particolare nel suo genere: come il sopracitato Cowboy Bebop presenta episodi auto-conclusivi, ma, essendo demenziale, non ha quel filo di trama compatta che caratterizzava Cowboy Bebop. Questo non va visto come un difetto, anzi, conferisce a Space Dandy quell’alone di spensieratezza e leggerezza, rendendolo un anime piacevole per tutti.
Ogni episodio è un miscuglio di comicità, citazioni e situazioni improbabili, ma nessuno risulterà ripetitivo e avrà tanto da offrire, toccando un grande numero di generi diversi, costellati da citazioni sia alla cultura occidentale che a quella orientale: interi episodi ispirati agli zombie movie o ai musical di Broadway; citazioni sparse su serie animate giapponesi, come mecha che spuntano dal nulla o riferimenti espliciti ad anime come Cowboy Bebop; senza mai cadere nel banale citazionismo da quattro soldi, costruendo situazioni molto compatte e originali. Non tutti gli episodi sono comico-demenziali: sono presenti anche episodi drammaticisentimentali o thriller.

I personaggi sono statici, non avranno un’evoluzione nel corso degli episodi, ma sono ben caratterizzati, divertenti e stravaganti. Non solo il nostro trio protagonista, anche i personaggi secondari e le comparse; specialmente queste ultime risultano sempre originali e bizzarre, come Imperatori galattici che per passare il tempo diventano rock-star, affascinanti automobilisti che poi si rivelano omosessuali o alieni primitivi che si fanno la guerra perché uno indossa un gilet e l’altro dei pantaloncini.

L’apparato tecnico è ottimo, supervisionato da Watanabe, ma ogni episodio presenta sempre un regista diverso, spezzando la monotonia anche nelle animazioni e nella regia che non risulteranno mai noiose o ripetitive. Lo studio di animazione è lo studio Bones, noto per aver prodotto Fullmetal Alchemist: Brotherhood e Eureka Seven.

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In Italia, Space Dandy è distribuito da Dynit, ed è reperibile gratuitamente sul sito di streaming Popcorn.tv.

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