Pensate mai all’Universo?

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Foto: M31 – Galassia di Andromeda

Forse non tutti si fanno domande, esistenziali più che scientifiche, sulla nascita dell’Universo e quindi sul significato, se mai ce ne fosse uno, delle nostre vite. Molti però lo hanno fatto, altrimenti non esisterebbe la storia del pensiero filosofico e scientifico; molti altri continuano a farlo. Io sono fra questi e mi piace approcciare questi temi con fare filosofico, scientifico ma anche spirituale.

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Non molto tempo fa ho esaminato con un atteggiamento quasi rasente la follia, la teoria della relatività di Einstein. Ho filosofato e fantasticato sull’esistenza di un significato recondito negli scritti divulgativi dello scienziato, oltre a quello scientifico che egli stesso definisce “alquanto impreciso“; forse riferendosi al nostro modo di analizzare i fenomeni naturali, estrapolandoli dal loro contesto ed analizzandoli in “un sitema di assi cartesiano“.

Le domande però rimangono e credo sia difficile trovargli una risposta che possa essere diffusamente accettata nell’attuale paradigma socio-scientifico-economico. Ma io continuo a cercarle. Oltre che nelle esperienze di tutti i gioni, che è il modo migliore di apprendere, cerco le mie risposte soprattutto nei libri, che considero lo strumento migliore e più economico per viaggiare e conoscere, se non si può farlo di persona.

Il mio problema però è che ogni volta che entro in una libreria mi vien voglia di comprare una dozzina di libri, e siccome entro spesso in una libreria per leggere tutti i libri che desidero mi ci vorrebbero diverse vite. E qui mi sovviene una breve storia letta sul libro di Terzani “Un altro giro di giostra” (di cui forse vi parlerò in futuro su questo blog):

Un uomo entra in una grande biblioteca e, dopo tanto studiare e cercare, sceglie tre libri da portar via. Va al banco per registrarli e all’impiegato chiede: «Quanti sono i libri in questa biblioteca?»
«Varie decine di migliaia.»
«E quanto tempo ci vorrebbe per leggerli tutti?»
«Oh… varie vite.»
«Allora non voglio neppure questi», dice l’uomo.
«Ci deve pur essere un’altra via.» E parte.

Ma torniamo a noi. I libri sono pur sempre un’esperienza, e anche se possono essere considerati (e torno a citare il libro di Terzani) “conoscenza di seconda mano, conoscenza presa in prestito“, sono estremamente importanti soprattutto in questo tempo, dato che ci consideriamo troppo legati agli impegni nella società e sempre più spesso ci dimentichiamo di vivere… di esperire.

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Chiudendo questa breve parentesi e appuarto che non abbiamo abbastanza tempo per leggere qualsiasi cosa, è importante saper scegliere cosa leggere. Fortunatamente spesso ci aiuta il nostro intuito in questo, così per rispondere ai quesiti posti sopra non mi resta che consigliare un libro di Lawrence KraussL’Universo dal nulla” (che ci tengo a precisare non ho ancora letto, ma lo farò presto, l’ho messo nella mia “lista dei desideri”) dato che tratta proprio quegli interrogativi in modo sia filosofico che scientifico grazie a nuove osservazioni sperimentali e a “sconvolgenti” (così almeno le definisce l’autore… vedremo) nuove teorie.

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