Le bizzarre avventure di JoJo – Stardust Crusaders: l’innovazione degli stand

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Dopo le prime due serie, prenderemo in esame la terza serie del manga “Le bizzarre avventure di JoJo”: Stardust Crusaders. In questa serie viene introdotta un’importante novità, che è il simbolo dell’intera saga: il potere dello stand, che andrà a sostituire le onde concentriche. Se non sapete cos’è uno stand, leggete quest’articolo precedente. Attenzione: il seguente articolo potrebbe presentare spoiler per le prime due serie.

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La trama è semplice: nel 1989 si viene a sapere che Dio Brando è tornato. Egli è riuscito a salvarsi dall’esplosione della nave appropriandosi del corpo di Jonathan Joestar, nascondendosi poi in una bara per circa cento anni, finché dei marinai non hanno ritrovato la bara. Joseph Joestar si reca in Giappone dalla figlia Holly e dal nipote Jotaro Kujo: quest’ultimo si è rinchiuso in cella dicendo di essere impossessato da un pericoloso spirito maligno. Joseph Joestar e un suo amico egiziano, Mohammed Abdul, convincono Jotaro ad uscire, dicendo che non si tratta di uno spirito maligno, ma di uno stand. Anche Joseph e Abdul sono in possesso di stand: lo stand di Joseph, Hermit Purple (simboleggia l’arcano maggiore dell’Eremita), è capace di scattare foto di immagini lontane distruggendo una fotocamera; lo stand di Abdul, Magician Red (simboleggia l’arcano maggiore del Mago), controlla il fuoco; lo stand di Jotaro invece possiede una forza disumana e un’elevata velocità e precisione – seppur un corto raggio d’azione – e gli sarà dato il nome di Star Platinum (simboleggia l’arcano maggiore della Stella). Grazie ad Hermit Purple si viene a conoscenza della posizione di Dio: tramite il suo stand, Joseph ottiene un’immagine di Dio in Egitto con una voglia a forma di stella sulla base del collo, voglia presente in ogni membro della famiglia Joestar – dimostrando così che Dio è davvero in possesso del corpo di Jonathan. Joseph e Jotaro hanno ricevuto il potere recentemente, a causa del ritorno di Dio Brando, ma riescono a controllarlo con successo grazie alla loro forza fisica e mentale; purtroppo anche Holly inizia a sviluppare improvvisamente uno stand per il medesimo motivo, ammalandosi e peggiorando mano a mano che Dio riacquista il suo potere. Allora Jotaro, Joseph e Abdul si avviano in Egitto, per sconfiggere Dio Brando e salvare Holly. Dio ha al suo servizio un grande numero di portatori di stand, che manda contro i nostri protagonisti nel loro tragitto per fermarli. Due portatori diventeranno alleati dei protagonisti: Noriaki Kakyoin, un liceale coetaneo di Jotaro, in possesso di Hierophant Green (simboleggia l’arcano maggiore del Gerofante): uno stand composto da tentacoli con il potere di allungarsi e di controllare le persone, provvisto di un’abilità speciale, l’Emerald Splash; Jean Pierre Polnareff, un francese che, alla ricerca dell’assassino della sorella, è finito nelle grinfie di Dio: il suo stand è Silver Chariot (simboleggia l’arcano maggiore del Carro), uno spadaccino dall’elevata velocità e precisione.

Araki tramite l’introduzione degli stand in questa terza serie rende “Le bizzarre avventure di JoJo” una saga innovativa: un potere originale mai visto prima che sostituisce le onde concentriche – ormai obsolete, che a lungo andare sarebbero risultate ripetitive. Gli stand sono tutti diversi tra loro, con ogni sorta di potere, rendendo ogni scontro diverso dall’altro. Inoltre, non tutti gli scontri saranno un’ignorante scambio di pugni, anzi, molti richiederanno astuzia e intelligenza sia da parte dei protagonisti che da parte dei nemici; in questo modo si creano battaglie sempre diverse, senza risultare mai ripetitive.
C’è però da dire che Araki in questa serie – composta da 152 capitoli suddivisi in 16 volumi (edizione originale) o 10 volumi (ristampa italiana) – sperimenta molto questo nuovo potere, iniziando con stand semplici e non particolarmente complessi, ad esempio Star Platinum, e mano a mano aggiungendo stand più particolari e complessi, come Atum.

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Questa serie ha alcuni difetti, essendo comunque un’esperimento di Araki per provare gli stand.
La trama è molto lineare; i nostri personaggi si dirigono verso l’Egitto combattendo stand nemici uno dopo l’altro; la meta è prestabilita – si capisce già dall’inizio che arriveranno in Egitto e sconfiggeranno Dio Brando, senza dare una grande elasticità al tutto.
La prima parte può risultare noiosa: le battaglie continue contro gli stand degli arcani maggiori non sono molto complesse e una dopo l’altra possono risultare pesanti. La seconda parte, con l’arrivo in Egitto dei protagonisti, si risolleva, in quanto vengono introdotti gli stand delle divinità egizie – con poteri più particolari e interessanti: le battaglie diventano più studiate e originali.

I personaggi sono caratterizzati discretamente: Jotaro inizialmente potrebbe apparire come un bulletto senza né arte né parte, ma dimostra di essere molto furbo; Joseph diventa la spalla comica della situazione e non cambia minimamente rispetto a Battle Tendency (escludendo l’invecchiamento); Abdul è quello con più esperienza del gruppo, il più saggio e attento; Kakyoin è un ragazzo sensibile e intelligente, ottimo e fedele alleato; Polnareff invece è molto testardo ma ingenuo, crede di saper fare tutto ma alla fine si caccia sempre nei guai. Inoltre, dalla seconda parte, viene introdotto un altro personaggio che aiuterà i protagonisti: Iggy, un Boston Terrier, con lo stand The Fool (simboleggia l’arcano maggiore del Matto), fatto di sabbia e può cambiare forma come vuole.

Stardust Crusaders è l’opera di transizione di Araki, che renderà la saga de “Le bizzarre avventure di JoJo” unica nel suo genere, attraverso la vitale introduzione degli stand. Araki inizia anche a far evolvere il suo stile di disegno, che anch’esso si avvia ad una progressiva innovazione diventando mano a mano più originale; si inizia a vedere già in questa serie, dove Iggy subirà un cambio di stile drastico verso la fine del manga.
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L’opera ha ricevuto numerose trasposizioni animate: due serie OVA (Original Video Animation), una del 1993 e l’altra del 2000 e una trasposizione televisiva composta da due stagioni, la prima di 24 episodi (finita da poco) che ricopre il viaggio fino in Egitto, mentre la seconda inizierà nel 2015 e ricoprirà il resto della storia.

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