5 prototipi di cellulari Ecosostenibili!

Chi fra noi ha a cuore questo pianeta e il suo futuro verde certamente sarà interessato a questo articolo, ma diciamoci la verità, anche chi ama la fantascienza gradirà questo articolo. Certo non stiamo parlando di cellulari comuni, ma ecco su cosa sono al lavoro le più grandi aziende del mondo per risolvere il problema della batteria e contemporaneamente di un pianeta che va sempre più velocemente verso il disastro ecologico.

Nokia Eco Sensor

Un cellulare da Nokia in grado di ricaricarsi tramite energia solare e costruito con un obiettivo in mente: fare in modo che non contribuisca al disfacimento dell’ambiente che ci circonda.

Nokia Eco Sensor

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Modelabs YoYo Concept

Meno standard del Nokia, di forma rotonda, questo cellulare sfrutta sia l’energia solare che il tuo movimento per ricaricarsi. Particolarmente utile per gli amanti dello sport.

Modelabs YoYo

Nokia Morph Concept

Questo è il mio preferito (foto: prima in alto). Interamente basato sulle nanotecnologie può assumere la forma che vuoi, ha uno schermo trasparente e all’energia ci pensano 10000 nanomacchine che rendono questo cellulare un vero e proprio essere vivente artificiale.

Ricarica tramite Onde sonore

Altro mezzo allo studio è un sistema di ricarica tramite onde sonore. In poche parole dai rumori circostanti alle nostre parole quando parliamo al telefono si trasformano in energia elettrica.

Nokia E-cu

Quest’idea non dovrebbe essere un problema per tutti coloro che non hanno problemi ad avere una centrale termoelettrica in miniatura in tasca. Questo modello infatti converte il calore generato dal cellulare in energia elettrica con cui ricarica la batteria.

Nokia E-Cu

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Queste sono solo 5 di tante (altre potete trovarle sul sito fonte, link in basso) idee per cellulari eco-sostenibili su cui grandi e piccole aziende stanno lavorando, ma il messaggio è chiaro. Con più cellulari che persone l’Occidente industrializzato deve darsi da fare ad affrontare l’ennesima minaccia all’ambiente prima che diventi tale.

Via: Ecofriend

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